La crescita demografica
del XVIII secolo fu non solo l'effetto, ma anche la causa della rivoluzione
agricola, verificatasi soprattutto in Inghilterra, nei Paesi Bassi e in
Francia.Infatti la crescente richiesta di cibo da parte della popolazione faceva salire
i prezzi dei prodotti alimentari e spingeva i contadini ad aumentare la
produzione agricola attraverso l'espansione dei terreni coltivati e
l'introduzione di nuove tecniche. L'ampliamento delle zone coltivate fu
realizzato bonificando pianure paludose e abbattendo boschi di collina e di
montagna per far posto alle coltivazioni e ai pascoli artificiali.
Ancora più importante per la crescita della produzione agricola fu il passaggio
dalla rotazione triennale alla rotazione quadriennale , cioè l'eliminazione del
maggese improduttivo e la sua sostituzione con piante foraggere (trifoglio,
erba medica), adatte all'alimentazione degli animali allevati. Queste piante,
oltre ad arricchire il terreno di sostanze utili alla coltivazione dei cereali,
permisero di sviluppare l'allevamento e di dare vita a una moderna agricoltura,
nella quale le coltivazioni e l'allevamento erano tra loro strettamente
integrati.
All'interno di queste moderne aziende furono introdotte nuove piante
alimentari, come il mais, la patata, la rapa e la barbabietola da zucchero.
La produzione agricola aumentò anche per l'impiego di nuovi e più perfezionati attrezzi da lavoro, quali l'aratro di ferro adatto per arature profonde, la falce lunga più efficace del falcetto, i nuovi tipi di seminatrici ed erpici.
La produzione agricola aumentò anche per l'impiego di nuovi e più perfezionati attrezzi da lavoro, quali l'aratro di ferro adatto per arature profonde, la falce lunga più efficace del falcetto, i nuovi tipi di seminatrici ed erpici.
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