venerdì 23 gennaio 2015

La rivoluzione industriale

La seconda metà del Settecento conobbe anche l’inizio di un processo di profonda trasformazione delle attività produttive , che avrebbe portato al superamento di un mondo dipendente quasi solo dall’agricoltura . In Inghilterra infatti verso il 1760 si sviluppo la cosiddetta “rivoluzione industriale”. La parola “rivoluzione “ sottolinea che l’industrializzazione provocò un cambiamento radicale , anzitutto a livello economico-produttivo , ma anche in altri ambiti e settori.  Cambiarono i rapporti tra le classi, cambiarono i rapporti tra mondo rurale e mondo urbano , cambiarono infine tanti aspetti della vita quotidiana e della mentalità.
La rivoluzione industriale inglese fu un processo che si dispiegò nell’arco di diversi decenni , un tempo comunque molto breve , se paragonato alla lentezza delle trasformazioni nel sistema produttivo avvenute in Europa nei secoli precedenti: anche da questo punto di vista , dunque , una “rivoluzione”.  La rivoluzione industriale iniziò in Inghilterra e lentamente si propagò sul continente, e , più lentamente ancora , nell’America del Nord.
Perché è nata in Inghilterra?
Indubbiamente perché in quel paese le rivoluzioni demografica e agricola facevano più decisamente sentire le loro conseguenze. Lo sviluppo dei campi chiusi, la sostituzione progressiva dell’allevamento all’agricoltura, congiunti ad un incremento rapido della popolazione ,  gettano sul mercato del lavoro , una massa enorme di disoccupati .
 Certo alcuni emigrarono in America e dal 1800 in Australia , ma la maggior parte è in grado di fornire mano d’opera a buon mercato all’industria sorgente . Ma altre ragioni spiegano pure come la Gran Bretagna abbia visto nascere la rivoluzione industriale . La ricchezza del sottosuolo in miniere e specialmente in carbone, la vecchia installazione di un’industria tessile prospera, soprattutto in ciò che concerne la fabbricazione di drappi di lana ; l’abitudine di esportare oltremare , e soprattutto  l’abbondanza di capitali dovuti al traffico del commercio marittimo e all’intraprendenza bisecolare delle banche ; l’esistenza infine di una borghesia ricca e di una nobiltà largamente orientata non solo verso l’agricoltura , ma anche verso l’industria e il commercio.
Verso la metà del Settecento tra gli scienziati e gli ingegneri inglesi si era manifestato un notevole interesse per vapore e le sue possibili applicazioni. Il progresso decisivo fu compiuto nel 1769 da James Watt che brevettò una macchina a vapore in grado di pompare fuori l’acqua dai pozzi




La grande svolta però avvenne nel 1781 quando Watt brevettò  una macchina che utilizzava il vapore come forza motrice.

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