lunedì 19 gennaio 2015

Produzione agricola nel XVIII secolo




La produzione agricola aumentò grazie al miglioramento della resa.  A questo riguardo , grandi progressi furono compiuti in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi con la selezione dei cereali , il miglioramento dei concimi e degli ingrassi ( impiego di cenere , o della “calcinatura” delle terre silicee) e il perfezionamento degli attrezzi agricoli. Gli Inglesi , preoccupati di migliorare l’aratro al fine di ottenere solchi più profondi , costruirono aratri a orecchia e aratri a più vomeri.  Si diffonde la falce lunga più efficace del falcetto, i nuovi tipi di seminatrici ed erpici.



 Tuttavia ciò che caratterizza essenzialmente la rivoluzione agricola nel secolo XVIII è la coltura di nuove piante . La zucca, il pomodoro e il fagiolo sono legumi che si coltivano negli orti fin dal sec. XVI . Essi variarono l’alimentazione , il fagiolo specialmente si sostituì alla fava , o fu utilizzato insieme con essa . Se tuttavia queste piante migliorarono l’alimentazione, non erano sufficienti a determinare in questo campo una rivoluzione.  Non si può dire lo stesso del granturco e della patata .
 Il primo trasportato dall’America nella penisola iberica al principio del secolo XVI , era allora , nella sua terra d’origine , la base dell’agricoltura india, a partire da sud dei Grandi Laghi fino alle regioni montagnose dell’attuale Argentina. Il granturco si estese dapprima nelle regioni mediterranee e alla fine del sec. XVI era coltivato nelle pianure del Po , del Danubio e in Francia.
Il suo successo è dovuto al suo notevole rendimento. Mentre il grano presentava, una resa da 3 a 5 per uno, il rendimento del granturco era in media da 30 a 50 per uno. Inoltre, essendo, una piantagione nuova , per la maggior parte di quel tempo non era soggetta a decima, né apprezzata dai proprietari nobili e borghesi , che per tradizione esigevano grano dai loro fittavoli e mezzadri , per cui veniva abbandonato ai contadini. I quali poterono quindi farne abbondante consumo con poca spesa , sia sotto forma di farinata sia indirettamente utilizzando il granturco per ingrassare il bestiame . E’ fuori dubbio che l’estensione della coltura del gran turco migliorò notevolmente l’alimentazione degli uomini e rinforzò la loro resistenza alle malattie e alla morte.La coltivazione della patata ha avuto , nelle altre regioni , analoga importanza. La patata era coltivata sugli altipiani delle Ande  al tempo dell’arrivo degli Spagnoli. All’inizio del sec XVI fu introdotta in Spagna per poi passare in Gran Bretagna e in Italia. Di qui giunse nelle pianure danubiane , nella Polonia e in Germania  e in Francia.Questo vegetale aveva il vantaggio di crescere facilmente  in zolle povere ed essere insensibile alle  intemperie che affliggono la produzione del grano. E’ stata chiamata a ragione il “pane del povero”.              

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